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MIA - MUSEI INCLUSIVI E APERTI SI CONNOTA COME UN PROGETTO INNOVATIVO CHE PORTA I MUSEI FUORI DAI MUSEI, APRENDOSI VERSO LA CITTÀ, I QUARTIERI, IL TERRITORIO.

MIA - Musei Inclusivi e Aperti: una grande azione educativa dell'Istitituzione Bologna Musei finanziata con i Fondi PON-Metro 2014-2020 (Progetto BO 3.3) e curato dal raggruppamento d’imprese Senza TitoloAster Tecnoscienza.

“Ci piace pensare che il patrimonio museale sia il pretesto per leggere il mondo dentro e fuori e per scovare dei collegamenti tra noi stessi e ciò che ci circonda. A volte sono legami assurdi, o magari ricordi lontani e libere associazioni…. ma è proprio lì che vogliamo portarvi! In quel preciso punto in cui un oggetto da museo si stringe al mio personalissimo sentire. Lì il patrimonio assume un nuovo significato e la cultura diventa davvero MIA.”

A Bologna, diciotto ragazze e ragazzi sono i protagonisti di una nuova azione educativa dell’Istituzione Bologna Musei, MIA - Musei Inclusivi e Aperti, che ha come obiettivo quello di avvicinare ai musei pubblici differenti per età e provenienza, contrastando la povertà educativa e l’emarginazione, partendo dal presupposto che la cultura possa essere utilizzata come leva per l’inclusione sociale, l’accessibilità culturale e la crescita personale.

Dopo la prima fase dedicata alla formazione, da ottobre 2020 i 18 mediatori MIA, condotti e supervisionati da professionisti di consolidata esperienza afferenti al raggruppamento “Senza Titolo” – Aster – Tecnoscienza, realizzano azioni concrete sul territorio, intercettando nuovi bisogni e nuove utenze, progettando e conducendo azioni educative, dentro e fuori dai musei, capaci di offrire nuove possibilità di incontro con la cultura e i suoi luoghi e promuoven-do inedite narrazioni della città di Bologna a partire dai patrimoni dell’Istituzione. Le attività e i laboratori didattici MIA, che affiancano la tradizionale e consolidata offerta dei Dipartimenti educativi, sono rivolti a bambini, ragazzi, famiglie e adulti che si trovano in condizioni di fragilità.
I mediatori MIA, inoltre, sono i protagonisti di attività di mediazione culturale nelle sale volta a fornire chiavi interpretative e indicazioni di senso affinché l’esperienza di visita, anche autonoma, possa essere “facilitata” sempre nell’ottica di rendere il patrimonio culturale cittadino più accessibile e l’esperienza culturale gratificante.
Particolare attenzione è riservata al lavoro di rete: solo attraverso una collaborazione diretta con i sevizi di welfare presenti sul territorio è possibile individuare l’utenza a cui rivolgere le attività previste dal progetto, conoscere le loro necessità e progettare un intervento efficace.

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