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FORMAZIONE PER LE RESIDENZE SABAUDE DI TORINO

UN PERCORSO DI FORMAZIONE PER IL PERSONALE DELLE RESIDENZE SABAUDE DI TORINO

“Senza titolo” è stata chiamata a condurre due giornate di formazione rivolte al personale delle Residenze reali sabaude - Musei nazionali Piemonte, nell’ambito del percorso Nuovi approcci per la mediazione del patrimonio culturale. L’intervento si inserisce all’interno dei “Progetti di miglioramento dei servizi culturali e amministrativi resi all’utenza – anno 2024”, promossi dall’Ufficio Servizi Educativi della Direzione regionale Musei nazionali Piemonte.

La proposta formativa nasce in un contesto di riorganizzazione degli spazi museali e ridefinizione dei percorsi di visita, con l’obiettivo di offrire al personale nuovi strumenti per progettare esperienze educative e di mediazione capaci di coinvolgere pubblici diversi in modo attivo, consapevole e partecipato.

Il corso è stato suddiviso in più moduli formativi moduli e condotto da Laura Brambilla e Giulia Zucchini.

Formarsi per progettare: riflessioni condivise e strumenti operativi
Durante la formazione, è stato chiesto ai partecipanti di rispondere a una domanda guida: “Se dico educatore museale, cosa ti viene in mente?” Le risposte sono state tradotte in immagini e parole, dando avvio a una riflessione collettiva e creativa sul ruolo dell’educatore e mediatore culturale all’interno del museo. Le attività hanno favorito un’elaborazione personale e grafica delle competenze, qualità e posture necessarie per costruire relazioni significative con i visitatori e avvicinarli al patrimonio storico-artistico. Sono emerse visioni differenti ma complementari della figura dell’educatore museale: professionista capace di ascolto, di facilitazione e di cura della relazione, dotato di strumenti per attivare lo sguardo, stimolare il pensiero critico e rendere l’esperienza di visita più coinvolgente e accessibile.

Una mappa per orientarsi nella complessità della mediazione
Le riflessioni emerse sono state rielaborate in forma collettiva in una mappa concettuale: uno strumento utile per orientarsi nel mondo della mediazione museale e dell’educazione al patrimonio e al tempo stesso una bussola progettuale per il futuro. La mappa ha messo in relazione parole chiave, azioni e obiettivi, offrendo una visione sistemica del lavoro educativo in ambito museale.

Strumenti operativi e sperimentazione sul campo
Un focus specifico è stato dedicato anche agli strumenti di mediazione: in particolare, i partecipanti hanno potuto conoscere e sperimentare due mazzi di carte ideati da “Senza titolo” per attivare nuove modalità di lettura e interazione con le opere e gli spazi museali. L’attività si è svolta direttamente a contatto con il patrimonio di Villa della Regina, permettendo di testare sul campo approcci originali e replicabili.

L'albo illustrato come strumento di mediazione
Un modulo è stato dedicato all'albo illustrato come strumento privilegiato - alla stregua di altri materiali culturali - per tessere relazioni con il patrimonio culturale, per creare aperture e prolungamenti, portare sguardi non unidirezionali, per proporre narrazioni parallele e divergenti. L'albo illustrato come esperienza estetica, come mezzo in grado di offrire al lettore un'esplorazione fantastica, fisica e interiore, esattamente come l'incontro con l'opera d'arte, purché risponda ai requisiti di ambiguità, mistero, polisemia.

Condivisione di buone pratiche e progetti di accessibilità culturale
La formazione si è conclusa con la presentazione di alcuni percorsi intermuseali e progetti realizzati da “Senza titolo” nell’ambito dell’accessibilità culturale. Attraverso esempi concreti di collaborazione tra musei e tra luoghi della cultura e territorio, sono state condivise strategie utili a costruire esperienze inclusive e partecipative, capaci di rispondere alle esigenze di pubblici diversi.

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