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39°43′N 12°55′E A NORD DI USTICA. COORDINATE DI MEMORIA

UN PROGETTO DI MEMORIA ATTIVA IN COLLABORAZIONE CON MUSEO RISO DI PALERMO E MAMBO DI BOLOGNA, IN OCCASIONE DEL QUARANTACINQUESIMO ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI USTICA

In occasione del 45° anniversario della tragica Strage di Ustica,"Senza titolo" collabora con RISO – Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea e MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna del Settore Musei Civici Bologna –, partecipando a un prezioso progetto di memoria attiva. Fino al 27 luglio 2025, distinti ma intrecciati, quattro “Momenti” daranno vita a un’unica, grande iniziativa dal titolo evocativo: "39°43′N 12°55′E / A NORD DI USTICA.

COORDINATE DI MEMORIA. Un progetto che attraverserà i luoghi simbolo di quella ferita ancora aperta: Bologna, Palermo e l’isola di Ustica. Il titolo stesso dell’iniziativa è un ponte tra la precisione cartografica e la profondità del ricordo. Le coordinate indicano il punto esatto nel Mar Tirreno in cui precipitò il DC-9 Itavia: un riferimento inequivocabile a “qui è successo”. La dicitura “A Nord di Ustica” si riferisce alla posizione del relitto, che per latitudine si trova effettivamente a nord dell’isola, pur essendo più a ovest. Questa lieve “imprecisione” concettuale diventa forza evocativa, intercettando la percezione collettiva e il radicamento della Strage di Ustica nella memoria pubblica, trasformandola in un punto di riferimento emotivo. Infine, “Coordinate di Memoria” eleva questi numeri da semplice dato geografico a simbolo denso di significato, trasformando un punto nello spazio in un luogo di ricordo, riflessione e ricerca di giustizia. Una metafora potente, che suggerisce come l’iniziativa non sia solo geolocalizzazione, ma permanenza del ricordo e rinnovata responsabilità verso il futuro.

Quattro Momenti di Memoria Attiva

Video installazione “Viaggio Notturno Per mare” di Jacopo Rinaldi a cura di Laura Brambilla.
Dopo essere stata presentata a Bologna nel 2024 al MAMbo e al Museo per la Memoria di Ustica, l'opera video di Jacopo Rinaldi (Roma, 1988) giunge per la prima volta a Palermo, presso il Museo RISO, e sull'isola di Ustica, al Centro Studi e Documentazione. Viaggio notturno per mare si configura come una ‘emersione’, portando nello spazio pubblico una presenza quasi fantasmagorica che intende riattivare la memoria collettiva sommersa. Il titolo stesso evoca le "acque mescolate alla notte" di Gaston Bachelard, simbolo di un "rimorso antico che non vuole dormire". L’opera nasce dalle immagini subacquee girate nel 1987 dall’Istituto francese Ifremer durante la missione OPERA, quando il sottomarino Nautile individuò e illuminò per la prima volta i resti del DC-9 Itavia, adagiati a 3620 metri di profondità in uno dei punti più remoti del Mar Tirreno. Questi lunghi piani sequenza, accompagnati da un costante rumore elettromagnetico, trasformano il fondale nero e immobile in uno spazio simbolico dove la materia frammentata del relitto incontra l’abisso della rimozione collettiva. Rinaldi rielabora i filmati originali come un viaggio notturno: un lento avvicinamento a ciò che per anni è rimasto sepolto, restituendo una presenza spettrale, ma necessaria, che riattiva la memoria là dove il tempo e l’oblio avevano coperto ogni traccia. L’opera entra in dialogo ideale con le celebri installazioni di Christian Boltanski dedicate alla Strage di Ustica, condividendone la tensione etica e la forza poetica: entrambe trasformano l’assenza in testimonianza, la profondità fisica in spazio di riflessione pubblica. Viaggio notturno per mare è un invito a non lasciare che il buio del mare coincida, ancora una volta, con quello della storia.

Coltivare la Memoria – Progetto Didattico Integrato frutto della collaborazione tra il Dipartimento Educativo MAMbo | Museo Morandi e il Settore Educazione di Palazzo RISO.
Questo percorso ha coinvolto attivamente gli studenti delle classi 4°A e 4°D del I.I.S. Manfredi Tanari di Bologna e 3°M del Liceo Regina Margherita di Palermo. Sotto la guida di Laura Brambilla e Marta Zanin per Bologna e Rosaria Raffaele Addamo e Silvia Emma per Palermo, i ragazzi e le ragazze hanno partecipato a visite museali, attività laboratoriali e incontri con artisti che pongono la "memoria" al centro della loro ricerca. Il progetto culmina nella presentazione di innovativi output digitali – come biografie immaginate all'interno di "oblò/finestrini" di carta, montaggi audio/video, frasi sussurrate e chat simulate – pensati per trasmettere il ricordo della strage alle nuove generazioni. Seguendo l’esempio di Rinaldi nel 2024, il loro lavoro si propone come una "pietra d'inciampo contemporanea", una risposta alla domanda "perché questa storia dovrebbe essere ricordata più delle altre?" con la chiara affermazione che "dovrebbe essere ricordata quanto le altre". I video prodotti dagli studenti, oltre a essere presenti sui canali social dei musei coinvolti, saranno in mostra negli spazi del Dipartimento educativo MAMbo | Museo Morandi dal 21 al 29 giugno 2025.

Video Nave Romana
Il Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica ospiterà, contestualmente a Viaggio Notturno per mare di Jacopo Rinaldi, un video speciale sul ritrovamento di una nave romana, concesso in prestito dalla Soprintendenza del Mare. Questa iniziativa crea un dialogo tra la memoria storica di eventi tragici recenti e la profondità millenaria della storia marittima e archeologica del Mediterraneo, sottolineando la stratificazione del ricordo che il mare custodisce
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"Pratica Poetica Politica" di Giovanni Gaggia (2022), collezione permanente del Museo Riso
L’arazzo Pratica Poetica Politica di Giovanni Gaggia, oggi parte della collezione permanente del Museo RISO, torna in esposizione come segno tangibile di un lungo lavoro sull’elaborazione della memoria. L’opera – ricamo su tessuto (300×150 cm) con base in legno color lavagna e gesso – nasce da un decennale percorso di ricerca sul ruolo dell’arte come strumento di consapevolezza civile, sviluppato da Gaggia a partire dalla Strage di Ustica, che ha visto l’artista confrontarsi con testimoni diretti e storie sommerse. Il progetto ha preso avvio dall’incontro con Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione Parenti delle Vittime, e dalla sua frase “Quello che doveva accadere”, da cui nasce il primo arazzo, concluso durante una performance a Bologna. Nel 2016, l’incontro con le figlie di Aldo Davanzali, proprietario della compagnia Itavia – considerato l’ottantaduesima vittima della strage – apre a una nuova riflessione che porterà Gaggia a realizzare un secondo arazzo, quello oggi esposto, con la frase ricamata a Palermo “Pratica Poetica Politica”. Presentata per la prima volta nel 2022 nella mostra “Quello che doveva accadere”, curata da Desirée Maida, l’opera si lega anche al laboratorio PTCO con la IV H del Liceo Vittorio Emanuele II di Palermo: gli studenti, scrivendo sulla base lignea, trasformano la memoria in esperienza collettiva. La loro partecipazione ha trasformato l’opera in uno spazio condiviso di scrittura e presa di coscienza. Il ricamo diventa così gesto politico, l’arte una pratica civile, la memoria un’eredità viva.

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